Cose da sapere sugli Uragani

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Clima e uragani in base alla loro classificazione

Per capire se esiste una tendenza ad una maggiore frequenza ed intensità degli uragani e se questa tendenza sia o meno collegata con i cambiamenti del clima è necessario procedere ad una serie approfondita di analisi che solo in questi ultimi anni, grazie anche alla maggiore disponibilità di tecnologie avanzate di osservazione della terra e di migliori strumenti di calcolo, si sono potute effettuare con maggiore rigore scientifico.

Le prime analisi sono state quelle di tipo statistico, condotte sulla base della classificazione degli uragani, secondo la scala Saffir-Simpson.

Poiché l’utilizzo di questa scala è iniziata nel 1975, si è dovuto procedere a classificare gli uragani per gli anni precedenti, sulla base dei dati di archivio disponibili, che hanno permesso di procedere a ritroso fino al 1944.

Quantunque esistano dati ed informazioni sugli uragani atlantici fin dal 1800 e dati sugli uragani che hanno colpito gli USA fin dalla metà del 1600, tuttavia, la loro qualità è bassa rispetto ai dati successivi al 1944.

Inoltre, andando a ritroso nel tempo, i dati sono sempre più frammentari ed incompleti, e non sempre appaiono oggettivi o scientificamente validi.

Le analisi statistiche sugli uragani effettuate da C.W. Landsea (1999), sulla base della classificazione Saffir Simpson dal 1944 agli anni più recenti, mettono in evidenza che il numero complessivo annuale degli uragani presenta una oscillazione circa venticinquennale, denominata oscillazione multidecadale degli uragani.

Questa oscillazione è causata prevalentemente dagli uragani di debole intensità (classificati in categoria 1 e 2 o come tempeste tropicali), mentre gli uragani di maggiore intensità (categorie 3, 4 e 5) mostrano un andamento più costante.

Le oscillazioni multidecadali sono: quella che va dal 1944 al 1970, quella che va dal 1970 al 1995, e l’attuale che è iniziata nel 1995. Durante tali oscillazioni, vi sono periodi che si ripetono più o meno regolarmente, alternando fasi di maggiore frequenza o di più intensa attività degli uragani e fasi di minore frequenza o di minore intensità degli uragani.

Complessivamente, però non si osservano chiari andamenti di lungo periodo, né verso l’aumento o la diminuzione della frequenza, né verso l’aumento o la diminuzione della intensità degli uragani.

Poiché a partire dal 1975 il riscaldamento climatico globale appare evidente (aumento della temperatura media globale pari a 0.15°C per decennio, secondo le valutazioni IPCC), questo risultato, basato sulla classificazione degli uragani secondo la scala Saffir-Simpson, non sembra mostrare, invece, alcuna tendenza né alcuna correlazione tra cambiamenti climatici ed uragani (sia in termini di frequenza che di intensità).

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Autore del Post

Andrea Pardini

Amministratore Fondatore e Developer. Ragioniere, Perito Commerciale e Programmatore Informatico, con la passione per Meteorologia e la Scienza in generale. Attualmente Developer, Marketing e Social Media Manager presso una Concessionaria. Si occupa: del mantenimento della strumentazione e del portale web, stesura di articoli. Partecipa ai progetti: Archivio Eventi Meteo e Tornado in Italia.

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