Medicane, l’Uragano Mediterraneo?

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Partiamo con la definizione, la meteorologia definisce per Medicane un sistema di bassa pressione caratterizzato da piogge torrenziali, forte ventilazione e una bassa pressione al centro.

Il termine Medicane deriva da da MEDIterranean hurriCANES, tuttavia al contrario dei “cugini” atlantici ha una struttura nettamente più ridotta. I Medicane sono definiti anche con il termine tecnico di TLC (Tropical Like Cyclone) o Cicloni Mediterranei.

Come detto, NON SONO URAGANI! Nel Mediterraneo gli uragani non hanno sufficiente energia per formarsi, tuttavia queste tempeste ibride mostrano alcune caratteristiche tipiche dei cicloni tropicali, da cui deriva il nome.

I medicane hanno dimensioni che possono andare dai 70/100 km a non oltre i 300 km, molto meno di un classico uragano.

Nella foto seguente vediamo il TLC Quesedra che colpì l’Isola di Malta nel 2014, facendo registrare venti a 110km/h e raffiche fino a 150km/h, intensità da Uragano di categoria 1 ma che molto raramente si raggiungono in sede mediterranea.

C’è da dire inoltre che il percorso dei medicane è molto corto e generalmente non va oltre i 400km, tuttavia può determinare danni ed essere pericoloso per le persone.

Nell’immagine allegata un Medicane Qendresa avvenuto in sede mediterranea nell’anno 2014.

Possiamo quindi affermare che i TLC non sono altro che normali perturbazioni che che sopra le calde acque del Mediterraneo, si trasformano e assumono caratteristiche simili a quelle di un Ciclone Tropicale.

Le Caratteristiche di un Ciclone Mediterraneo

  • Campo di Vento con elevata vorticità lontano dal minimo di pressione e venti forti in prossimità di esso. All’interno dell’occhio vento calmo.
  • Presenza di Precipitazioni Intense e non uniformi

Genesi dei cicloni mediterranei

Per portare alla genesi un TLC non funziona come gli uragani, che traggono la loro energia direttamente dal processo di evaporazione e condensazione.

Il Mar Mediterraneo al contrario dell’Atlantico non è così esteso e non ha sufficienti temperature come ai tropici da avviare il processo.

Gli “ingredienti” che servono per la formazione di un medicane sono:

  • presenza di una goccia fredda o vortice isolato in quota (cut off)
  • passaggio di un ramo del getto polare in quota
  • presenza di un gradiente termico verticale fortemente superadiabatico in prossimità del suolo o negli strati prossimi ad esso (diminuzione della temperatura superiore ad 1°C ogni 100 metri fino ad una quota di circa 1000 metri)
  • presenza di un’area di discontinuità frontale quasi stazionaria al livello del mare

Ovviamente la presenza di un mare molto caldo ne favorisce la genesi, ed infatti i medicane sono statisticamente più frequenti tra settembre e ottobre, anche se la loro genesi la si può avere in qualsiasi periodo dell’anno, basti pensare al 15 gennaio 1995, dove un TLC ebbe luogo sul Mar Jonio

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Autore del Post

Andrea Pardini

Amministratore Fondatore e Developer. Ragioniere, Perito Commerciale e Programmatore Informatico, con la passione per Meteorologia e la Scienza in generale. Attualmente Developer, Marketing e Social Media Manager presso una Concessionaria. Si occupa: del mantenimento della strumentazione e del portale web, stesura di articoli. Partecipa ai progetti: Archivio Eventi Meteo e Tornado in Italia.