Il destino dei nostri rifiuti: è solo immondizia?

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Questo significa che alla fine del flusso della globalità dei rifiuti, il recupero della materia riguarda solamente il 26%, una parte analoga (25%) va in discarica, il 20% è destinato ad un trattamento biologico, il 18% è incenerito, il 2% è coincenerito.

Il rimanente 10% incontra trattamenti secondari. E’ chiaro quindi che la catena dei rifiuti termina sempre in due grandi filiere: quella della discarica e quella dell’inceneritore.

La discarica

La discarica è facilmente immaginabile per chiunque: è una sorta di enorme magazzino in cui vengono accumulati gli scarti fino a che c’è spazio disponibile.

Quando questo termina, si creano altri spazi scavando montagne o interrando i rifiuti per poi ricoprirli con gli stessi materiali scavati in precedenza.

E’ come spolverare in casa e nascondere la polvere sotto il tappeto.

Rimedio semplice ma dannosissimo. Il cuore della discarica è letteralmente una bomba d’inquinamento.

Ciò che è sepolto va incontro a reazioni di trasformazione nel corso del tempo, sviluppando grandi quantità di due potenti gas serra come l’anidride carbonica (CO2) ed il metano (CH4), oltre all’ammoniaca (NH3, precursore del protossido di azoto, N2O, altro potentissimo gas ad effetto serra).

Oltre alle emissioni di gas serra si hanno anche esalazioni di composti organici volatili (COV), alcuni dei quali ad elevato potenziale odorigeno, responsabili di disagi e di odori sgradevoli per la popolazione, specialmente in determinate condizioni atmosferiche (inversione termica, direzione “sfavorevole” del vento, grande umidità).

Gli effetti sull’atmosfera vanno sommati a quelli sull’idrosfera, perché i percolati delle discariche, contaminati dagli inquinanti presenti nei rifiuti, provocano un inquinamento anche delle acque superficiali e sotterranee.

Il territorio intorno ad una discarica sarà, quindi, perennemente compromesso ed inutilizzabile e, inoltre, un eventuale incendio potrebbe provocare contaminazioni chimiche nel raggio di chilometri.

Ogni rogo incontrollato di rifiuti provoca, in piccolo, quello che avviene in conseguenza di grandi incidenti in discariche (per esempio quella del Cassero a Pistoia nel 2016: Vedi articolo) o in centri di trattamento dei rifiuti (come a Macerata: Vedi Articolo).

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Autore del Post

Daniel Gialdini

Geologo, Osservatore e Moderatore. Laureato in scienze e tecnologie geologiche. Nutre una grande passione verso le scienze matematiche, fisiche e naturali. Si occupa dei report meteorologici relativi alla Regione Toscana e alla stesura di articoli scientifici relativi alle scienze geologiche.

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