Una gita nevosa a Chieti

Tempo di lettura:2 Minuti, 35 Secondi

Mi chiamo Daniel, sono un Osservatore e Moderatore di Rete Meteo Amatori e ovviamente un grande appassionato di meteorologia.

Quella che sto per raccontarvi è la cronaca di un piccolo viaggio in Abruzzo, fatto all’inizio di questo gennaio con la mia compagna Marta.

Dopo aver vissuto per molti anni da esterno il mito dell’adriatic snow effect ho avuto finalmente la possibilità di assistere ad un’incursione di aria fredda continentale dal Nord-Est europeo in sede adriatica.

L’evento in questione è relativo ai primi giorni del gennaio 2019, in una Chieti molto carina e ancora arredata per le festività natalizie.  

Devo fare un’altra premessa: sono toscano e il mio clima mi piace molto! E’ piovoso, ventoso, temporalesco e la neve non è del tutto inesistente.

Appare per lo più in eventi “da addolcimento”, ovvero associata all’aprossimarsi di correnti più miti dai quadranti meridionali al seguito di una fase molto fredda, come quella in questione.

E’ tuttavia nell’interesse di ogni appassionato di meteorologia che si rispetti, fin da bambino, quello di assistere a una di queste situazioni sinottiche, come è nell’interesse di quest’ultimi quello di assistere ad altre situazioni peculiari molto interessanti a livello italiano come il potente “cuscino freddo” del cuneese, la tramontana scura della Liguria, le supercelle venete, le grandi mareggiate della Sardegna o i TLC dell’area ionica, solo per citarne alcuni.

La cosa che ho immediatamente riscontrato è la grande differenza con le nostre nevicate: quelle adriatiche sono a “scrosci” intermittenti, accompagnate da gragnola o graupel e molto molto elettriche!

Questo è chiaramente da riscontrare nel sollevamento forzato di aria calda e umida sovrastante il mar adriatico, indotto dall’avanzamento di aria molto fredda e “pesante”: assistiamo di fatto in queste situazioni ad un importante incremento del Total Total Index ed in generale di tutti gli indici termodinamici.

L’unica nota negativa è però rappresentata dall’accumulo complessivo dell’evento nella città di Chieti, che è stato di circa 10 cm a 300 m di quota: sinceramente mi aspettavo qualcosa in più, considerando un’isoterma di -8 °C a 850 hPa e l’ausilio di intensi rovesci temporaleschi, uno dei quali ha accumulato ben 5 cm di neve e graupel in 15 minuti!

Sulla piana pistoiese, dove abito, talvolta sono riuscito ad accumulare 20 cm complessivi con 0 °C a 1400 m, chiaramente col l’ausilio del “cuscino freddo” indotto dai monti Albano.

Va però aggiunto che spesso le nevicate toscane, a differenza di quelle adriatiche, dopo alcune ore tendono a tramutarsi in pioggia,

In conclusione, commenti tecnici a parte, è stata una grande emozione quella di assistere al fenomeno dei temporali nevosi!

Si è rivelato altresì impressionante il giorno successivo prendere di nuovo l’A25 (stavolta in direzione Torano-Roma), uscire a Cocullo per giungere presso il lago di Scanno ed assistere al grande accumulo di neve oltre i 1000 m: ben 70 cm di neve fresca!

L’Abruzzo è una regione meravigliosa e a dirla tutta si mangia anche molto bene, ed è anche per questo motivo che è sempre un piacere visitarla!

Autore del Post

Daniel Gialdini

Geologo, Osservatore e Moderatore. Laureato in scienze e tecnologie geologiche. Nutre una grande passione verso le scienze matematiche, fisiche e naturali. Si occupa dei report meteorologici relativi alla Regione Toscana e alla stesura di articoli scientifici relativi alle scienze geologiche.