Come difendersi dalle gelate tardive

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Nel periodo della primavera possono presentarsi entrate di massa d’aria più fredda, con conseguente apporto di importanti gelate, con notevoli danni all’agricoltura.

Con questo articolo vi daremo dei consigli per difendere le piante dalle gelate tardive.

Partiamo prima di tutto con introdurre cosa significa “Gelo“:

Freddo intenso con abbassamento della temperatura dell’aria sotto il punto di congelamento (0 °C).

Le gelate possono essere classificate 3 tipologie:

  • Gelata da Irraggiamento, abbassamento della temperatura per emissione di radiazione infrarossa verso l’atmosfera (impedito da nubi o vento);
  • Gelata da Convezione, gli strati d’aria più bassi riemettono calore raffreddandosi nel fondovalle. Questo calo termico ne aumenta la densità per cui scivola sul fondo;
  • Gelata da Avvezione, per l’arrivo di una perturbazione accompagnata da aria fredda.

I danni che subisce la pianta durante una gelata, sono principalmente la necrosi e morte dei tessuti erbacei dovuta al collassamento delle cellule dove all’interno si formano gli aghi di ghiaccio. I fiori quindi presenti adesso se presi da intense gelate possono collassare e quindi non portare la produzione a frutto. Capite bene quanto il danno sia importante.

Tra frutticini, fiori e germogli ogni specie puo’ avere diverse resistente a queste ghiacciate primaverili. Resistenza che dipende anche dallo stadio di sviluppo di questi organi.

Nella tabella sono indicate la soglia limite per le specie fruttifere piu’ comuni in base allo stadio fenologico(di sviluppo) con annessa soglia di danno.

Le temperature, espresse in gradi centigradi, sono da intendersi registrate da un termometro a bulbo umido posto ad un’altezza di circa 2 metri. (Ricordo che l’aria a stretto contatto col suolo è più fredda di quella posta a 2 metri, quindi, con lievi gelate, i danni maggiori saranno nella parte bassa della chioma).

Va considerata anche la durata della gelata (maggiore più danni) e la velocità di disgelo (più veloce più danni).

Dalla tabella si può notare come specie che fioriscono precocemente (Albicocchi e Susini), abbiano fiori più resistenti alle brinate tardive rispetto a specie più tardive (Meli, Peri, Ciliegi). Inoltre si può notare la scarsissima resistenza dei Kiwi, per esperienza diretta posso garantire che, anche con lievi gelate, le foglie diventano della stessa consistenza del tabacco e cadono da lì a poco.

Vediamo ora i mezzi per difenderci da queste gelate. Si dividono in 2 famiglie quelli diretti o indiretti.

I metodi di difesa indiretti

Sono degli accorgimenti usati per evitare appunto che la gelata concida con l’attività vegetativa delle piante e sono:

  • l’uso di specie piu’ resistenti (ad esempio con fioriture piu’ ritardate) ;
  • programmare la concimazione ( l’azoto aumenta il contenuto idrico quindi la posso rimandare);
  • scelta del periodo di semina.

Metodi di difesa diretti

  • mezzi schermanti, tutti quelle azione volte ad interferire con l’inversione con la creazione di schermi artificiali.Per esempio la bruciatura della paglia, l’uso di candelotti fumogeni, paste antibirna o appunto dei fumi;
  • mezzi dinamici, si usano dei ventilatori alti anche 10m per evitare la stratificazione dell’aria fredda al suolo rimescolandola (costo elevato e rendimento basso);
Agriexpo
  • mezzi termici usando dei proiettori di calore (costo e rendimento basso);
  • l’irrigazione antibrina il più interessante. Con temperature vicino al punto di congelamento viene attivato l’impianto di irrigazione distribuendo uniformemente e continuamente dell’acqua sulle piante. Con la solidificazione di questa si libera del calore, che mantiene la temperatura vicino al punto di gelo. Se dura tanto rischio che il ghiaccio in formazione diventi troppo peso.
il ghiaccio prodotto all’esterno della pianta con l’irrigazione antibrina

Fondamentale per ottenere il risultato la tempestività dell’intervento di irrigazione. Per questo viene incontro l’uso in campo di termometri ed igrometri per misurare le condizioni esterne.

Un mezzo vantaggioso per qualsiasi gelata, ma elevato ne è il costo d’impianto, consumo idrico, ristagno e appunto il rischio di aver troppo ghiaccio sulla coltivazione.

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Autore del Post

Redazione RMA

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