Dalla piattaforma Larsen C dell’Antartide si è distaccata una porzione di ghiaccio la cui superficie è poco più grande della regione Liguria, in numeri, quasi 5800 chilometri quadrati, spessa tra i 200/600 metri e pesa più di un trilione di tonnellate
Lo sviluppo della frattura nell’ultimo anno è stato monitorato utilizzando dati provenienti dai satelliti Sentinel-1 dell’Agenzia Spaziale Europea – parte del Componente Spagnolo Copernicus. Sentinel-1, un sistema di immagini radar in grado di acquisire immagini indipendentemente dalla copertura nuvolosa e per tutto il periodo invernale di oscurità polare.
L’iceberg definito A68 risultava già “fluttuante” prima che si staccasse dalla sua posizione originaria e pertanto non porta per il momento alcun impatto immediato sul livello del mare. Il pericolo maggiore potrà avvenire se il suo spostamento
A preoccupare i ricercatori sono le sue dimensioni. Si tratta di uno dei più grandi iceberg tabellari (o tabulari, cioè ampi e piatti) mai registrati finora.
L’incertezza principale riguarda il percorso che intraprenderà: uno studio storico suggerisce che l’enorme blocco di ghiaccio si dirigerà, con molta probabilità, verso nord-est, spinto dalla corrente circumpolare che lo trascinerà fino all’Oceano Atlantico. Altri ricercatori invece sostengono che la massa di ghiaccio non si romperà in tanti piccoli iceberg. Comunque sia, crerebbe un grosso pericolo, le correnti oceaniche, potrebbero infatti condurlo verso nord, spingendolo verso le isole Falkland, costituendo un pericolo per le navi di passaggio.
Segno dei Cambiamenti Climatici?
Ce lo spiega Luca Mercalli intervistato da Rai News di cui vi alleghiamo qui sotto l’intervista.