Il 26 giugno 2025 verrà ricordato come una delle giornate più intense dal punto di vista meteorologico per il Nord Italia. Forti temporali, accompagnati da grandine di grosse dimensioni, raffiche di vento e blackout, hanno colpito duramente diverse aree dell’arco alpino e del Triveneto, con fenomeni particolarmente estremi registrati nel Pordenonese e nel Trevigiano.
Grandine eccezionale nel Pordenonese e disagi a Fontanafredda
Nel tardo pomeriggio e nella serata di giovedì, una serie di celle temporalesche hanno attraversato il Friuli occidentale. Particolarmente colpita la zona del Sacilese, dove sono stati segnalati chicchi di grandine di dimensioni insolite, in alcuni casi paragonabili a quelle di arance. Anche a Fontanafredda si sono verificati gravi disagi, tra cui malfunzionamenti agli impianti elettrici, conseguenti all’intensità dei fenomeni atmosferici.
Danni nel Nord-Est: i dati dal territorio
Nel Trevigiano si sono registrate alcune tra le grandinate più intense degli ultimi anni, con chicchi di grandine fino a 10-12 cm di diametro e peso massimo misurato di 146 grammi, un valore straordinario, ma non da record. I danni riportati sono ingenti: serre perforate, veicoli colpiti, tetti danneggiati e intere coltivazioni compromesse.

Nella notte tra il 26 e il 27 giugno, una linea temporalesca particolarmente attiva ha interessato le aree costiere tra Venezia e Trieste, causando nubifragi, allagamenti, interruzioni dell’energia elettrica e oltre 150 interventi da parte dei Vigili del Fuoco. L’attività elettrica è risultata intensa e persistente, con centinaia di fulmini rilevati ogni ora.

Situazione critica anche in Alto Adige e Lombardia
In Alto Adige, i temporali sono stati accompagnati da forti raffiche di vento (downburst) e grandinate che hanno danneggiato strutture agricole e linee elettriche. In Lombardia, un albero sradicato dal vento ha ferito una persona a Colico, evidenziando come anche le aree più occidentali del Nord Italia non siano state risparmiate dagli effetti del maltempo.
L’origine fisica del fenomeno: il ruolo del contrasto termico
L’innesco di eventi così intensi trova spiegazione in un noto meccanismo atmosferico: l’instabilità determinata dal contrasto termico verticale. Le temperature elevate della giornata hanno favorito l’accumulo di calore e umidità nei bassi strati dell’atmosfera. Quando questa massa d’aria calda ha incontrato aria più fredda in quota, si sono create le condizioni ideali per temporali intensi, grandinate e forti raffiche di vento.
Il violento episodio temporalesco del 26 giugno 2025 rappresenta un chiaro esempio di come il caldo intenso e persistente possa costituire un elemento predisponente per fenomeni meteorologici estremi. Eventi di questo tipo, sebbene non inediti, sembrano diventare più frequenti e intensi.