Continua a bruciare la Siberia

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E’ un 2020 davvero difficile per la Russia, in particolare nella Siberia. Proprio qui da inizio anno si stanno registrando temperature di caldo record davvero eccezionali. Basti pensare che nei primi 5 mesi le temperature hanno toccato un’anomalia media di +8°C.

Anomalie termiche registrate sul globo tra Gennaio – Maggio 2020

Non va meglio la situazione in questo Giugno con temperature che hanno superato +30°C nel circolo polare artico. Addirittura raggiunti i +38°C a  Verhojansk (Sacha-Jacuzia). Pensate che in questa zona di inverno si tocccano quasi i -70°C. Tra il record freddo e caldo corrono oltre 100°C! Davvero notevole ma questo è dovuto anche alle caratteristiche continentali della zona e la presenza di un’alta pressione ben anomala.

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Ma è proprio qui dove si stanno verificando gli effetti piu’ importanti del riscaldamento globale. Queste temperature troppo calde sin dal 1° Gennaio , stanno portando una grave scomparsa del permafrost e incendi sempre piu’ intensi e prolungati (iniziati molto prima quest’anno).

Lo scongelamento del permafrost rilascia il metano che intrappola calore e rende il terreno piu’ asciutto, aumentando il rischio di esser bruciato.

Questo gas reca un effetto serra 28 volte più potente di quello della CO2, e una volta in atmosfera circola per l’intero pianeta, contribuendo a sua volta al riscaldamento globale.

L’insolito riscaldamento in Estate riduce inoltre la differenza di temperatura e pressione tra l’Artico e la latituidini piu’ basse.

Tutto cio’ sembra indebolire o delle volte arrestare persino il flusso della corrente a getto. A sua volta comporta quindi una maggior persistenza di ondate caldo o piogge estreme per giorni.

Incendi sulla Siberia visti da satellite

Autore del Post

Redazione RMA

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