H5N1 Influenza Aviaria: Quali sono le nostre attuali conoscenze?

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La maggior parte dei virus dell’influenza aviaria causa patologie lievi negli uccelli ad esclusione dei sottotipi H5 ed H7, che causano invece patologie gravi ad altissima letalità, circa il 90% degli animali coinvolti in un focolaio muoiono in circa 14 giorni.

Per comprendere come nella stagione 2020/2021 l’influenza aviaria ad alta patogenicità, abbia coinvolto oltre mille focolai in Europa e diverse decine in Italia (concentrati in Veneto, Lombardia e Lazio principalmente), bisogna fare un passo indietro nel tempo, ma contemporaneamente spiegare che ogni qualvolta si accerti un focolaio tutti gli animali colpiti vengono purtroppo abbattuti per contenere la diffusione del patogeno.

H5N1 Influenza Aviaria: Quali sono le nostre attuali conoscenze?

Tale pratica coinvolge principalmente tacchini da carne galline ovaiole quaglie ed altri animali da allevamento. Ma anche gli uccelli selvatici ne sono colpiti.

Il virus H5N1 emerse in Asia dove controlli in allevamenti poco efficaci nel contenimento hanno permesso al patogeno di infettate gli uccelli selvatici che inizialmente immuni, ma portatori del virus lo hanno diffuso prima in Asia e Africa (2003) e successivamente in Europa (2005) principalmente attraverso la migrazione di uccelli acquatici.

Va ricordato che i virus dell’influenza aviaria possono compiere il salto di specie all’uomo (SPILLOVER) anche se, larga parte delle varianti attualmente in circolazione non sono considerate una minaccia per l’essere umano.

Ad oggi secondo i dati OMS, sono registrate poco meno di 500 vittime umane. Innumerevoli purtroppo gli animali invece abbattuti.

Esiste un vaccino per l’Influenza Aviaria?

No. Al momento attuale non sono disponibili vaccini, per la prevenzione delle infezioni da influenza aviaria nell’uomo. Negli animali, in particolare per il pollame esiste, tuttavia non tutti i paesi è consentito.

L’Influenza Aviaria può essere trasmessa agli animali domestici come cani e gatti?

In base agli studi e conoscenze scientifiche, non risultano casi di trasmissione del virus verso i nostri amici a quatto zampe, tuttavia la capacità di mutazione dei virus influenzali non lo rende escludibile totalmente.

Per maggiori dettagli vi invitiamo a far riferimento al Ministero della Salute e all’EFSA da cui abbiamo tratto informazioni per la redazione dell’articolo.

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Autore del Post

Franco Menenti