Il terremoto del 24 marzo 1959 in provincia di Firenze

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La zona epicentro dello sciame sismico di questi giorni non è nuova ad eventi di un certo rilievo anche nel passato.

Ricordiamo infatti il forte terremoto del 18 maggio 1985, nel distretto provinciale del Chianti, che superò il quinto grado della scala Richter. Un’altra scossa di rilievo è quella del 24 marzo 1959 sempre nella zona sud limitrofa al capoluogo toscano.

In questo stralcio de “L’Avvenire d’Italia” quotidiano stampato a Bologna abbiamo i ricordi di cronaca dell’evento.

La scossa, catalogata come la più forte da quella di fine 800, avvenne alle ore 11:24 del 24 marzo con epicentro tra i comuni di Impruneta e San Casciano e fu avvertita distintamente in tutto il circondario fiorentino, dal Chianti alla valle della Sieve; distintamente anche se meno intensa in città come Prato e Pistoia, oltre a Siena.

Gli osservatori dello Ximeniano a Firenze e di Poggio al Vento a Siena rilasciarono immediatamente i loro dati strumentali, di cui però non è noto ad oggi il valore Richter. Venne però stimato un grado 7 della scala Mercalli

In diciotto anni, da quando cioè dirigo l’osservatorio, non avevo mai registrato un terremoto così violento. Data la forte intensità del movimento, tutti i pennini sono saltati al primo impeto ed è perciò quasi impossibile fare un’analisi

Giornale del Mattino, 1959.03.25

Tutti gli strumenti dell’Osservatorio Ximeniano hanno registrato stamani alle 11,24’14” una violenta scossa di terremoto di origine molto vicina. […]. Si può peraltro dedurre che l’epicentro deve trovarsi ad una ventina di chilometri di distanza da Firenze, in direzione sud-ovest, verso San Casciano

La Nazione 1959.03.25

L’evento dell’epoca apportò molta paura tra la popolazione, ma fortunatamente pochi i danni, se non alcuni edifici lesionati tra la zona dell’epicentro e Greve in Chianti.

Nel capoluogo fiorentino i danni alle cose furono irrilevanti, se non per la caduta di alcuni oggetti dagli scaffali di negozi ed abitazioni e la caduta di alcuni frammenti di intonaco da alcuni edifici.

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Autore del Post

Simone Scarpelli