La Nebbia agli irti colli Piovigginando sale..
(Giosuè Carducci)
La Nebbia è il fenomeno meteorologico per il quale una nube si forma a contatto con il suolo.
È costituita da goccioline di acqua liquida o cristalli di ghiaccio sospesi in aria.
A causa della diffusione della luce solare da parte dell’acqua in sospensione, la nebbia si manifesta come un alone biancastro che limita la visibilità degli oggetti.
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Secondo il WMO (Organizzazione Meteorologica Mondiale), l’espressione nebbia (indicata FG, dall’inglese fog) si applica quando la visibilità è inferiore a 1km.
Per visibilità da 1 a 5km si usa foschia (indicata BR, dal francese brume).
Quando si forma la Nebbia?
La nebbia comincia a formarsi quando l’umidità di una massa d’aria raggiunge o è prossima al 100%, ovvero quando avviene la saturazione del vapore in essa contenuto.
Esistono poi vari tipi di nebbia:
- Nebbia da irraggiamento: si forma generalmente dopo il tramonto, dopo che il suolo ha ceduto calore allo spazio tramite irraggiamento, raffreddandosi, assorbe calore dall’aria più a contatto con la superficie (generando inversione termica). La temperatura degli strati d’aria prossimi al terreno si abbassa sino a raggiungere la temperatura di rugiada permettendo la condensazione di goccioline di acqua liquida. La nebbia da irraggiamento è tipica delle notti con cielo sereno (effetto serra da parte delle nubi limitato) e vento poco intenso.
- Nebbia da avvezione: si forma quando l’aria umida passa per avvezione, movimento orizzontale dei flussi d’aria sopra il terreno freddo e viene così raffreddata. Questo fenomeno è frequente sul mare quando l’aria tropicale incontra ad alte latitudini acqua più fredda. È anche comune il caso in cui un fronte tiepido passi sopra un’area abbondantemente innevata. È comune quando c’è molta differenza tra le temperature diurne e notturne, si dissolve non appena il sole, al mattino, comincia a scaldare l’aria.
- Nebbia da umidificazione: è la forma più localizzata ed è creata dall’aria fredda che passa sull’acqua molto più calda. Il vapore acqueo entra velocemente nell’atmosfera tramite evaporazione e la condensazione ha luogo quando il vapore acqueo raggiunge la saturazione. La nebbia da umidificazione è frequente nelle regioni polari, e intorno ai laghi più grandi e più profondi nel tardo autunno e all’inizio dell’inverno, spesso causa nebbia ghiacciata o talvolta brina.
- Nebbia frontale (o nebbia da precipitazione): si forma quando una precipitazione cade nell’aria secca dietro alla nube, le goccioline liquide evaporano in vapore acqueo. Il vapore acqueo si raffredda e al punto di rugiada condensa e forma la pioggia.
- Nebbia congelantesi: si verifica quando le goccioline di nebbia si trovano allo stato liquido (condizione detta di sopraffusione) nonostante la temperatura dell’aria sia inferiore a 0 °C; quando vengono a contatto con una superficie, formano depositi di ghiaccio chiamati galaverna, calabrosa o ghiaccio chiaro. Ciò è frequente sulla cima di quelle montagne che sono esposte a un debole vento. È quindi equivalente alla pioggia congelantesi, che provoca il gelicidio.
- Nebbia ghiacciata (o nebbia velata): è quel tipo di nebbia dove le goccioline si sono congelate a mezz’aria in minuscoli cristalli di ghiaccio. Generalmente ciò richiede temperature ben al di sotto del punto di congelamento (solitamente inferiori a −30 °C, nonostante si possa avere sopraffusione fino a −40 °C) e quindi questo tipo di nebbia è comune solo nell’area e nei dintorni delle regioni artiche e antartiche. Una precipitazione di aghi di ghiaccio simile alla nebbia ghiacciata, ma che si verifica con cielo sereno e non provoca diminuzione di visibilità, si chiama polvere di diamanti.
Classificazione della Nebbia
La nebbia si può classificare a seconda della densità:
- Nebbia densa: visibilità inferiore a 30 metri.
- Nebbia fitta: visibilità compresa tra 30 e 50 metri.
- Nebbia spessa: visibilità compresa tra 50 e 200 metri.