Come limitare l’Inquinamento dell’Aria?

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L’inquinamento dell’aria rappresenta un importante fattore di rischio per la salute dell’ambiente e quella umana: i suoi effetti sono ormai documentati da numerosi studi clinici.

Come sappiamo, tutte le volte in cui in presenza di ossigeno un combustibile entra in contatto con una adeguata sorgente energetica si ha una combustione.

Tutti i processi di combustione che coinvolgono idrocarburi hanno dei prodotti di combustione che possono essere più o meno inquinanti e variano la loro concentrazione in base al tipo di reazione e alle condizioni in cui essa avviene.

Il PM è in genere considerato come sostanza residua della combustione formata da particelle che possono avere un diametro dell’ordine del micron. Può essere distinto in sottocategorie in base alla dimensione delle particelle carboniose di cui è composto:

  • PM 10: particelle con diametro inferiore a 10 µm
  • PM 2,5: diametro inferiore a 2.5 μm
  • PM 0,1: diametro inferiore a 0.1 μm

Definizione di PM10

Identifica una delle numerose frazioni in cui viene classificato il particolato, quel materiale presente nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche, il cui diametro aerodinamico (ovvero corrispondente al diametro di un’ipotetica sferetta di densità uguale a 1 g/cm³ ugualmente veicolata dall’aria) è uguale o inferiore a 10 µm, ovvero 10 millesimi di millimetro.

Queste piccole particelle sono derivanti da idrocarburi possono avere molteplici sorgenti. Ecco qua alcuni comportamenti virtuosi che molte amministrazioni comunali consigliano per ridurre le emissioni delle “polveri sottili”.

  • limitare l’utilizzo dei mezzi privati di trasporto per quanto possibile, privilegiando l’uso dei mezzi pubblici o altri mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, alimentati a elettricità o a gas;
  • limitare il più possibile l’accensione di fuochi all’aperto e gli abbruciamenti di sfalci, potature, residui vegetali o altro;
  • limitare l’uso di legna in caminetti o stufe, a meno che questa non sia l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione;
  • ridurre il periodo di funzionamento degli impianti di riscaldamento a 10 ore giornaliere, e la temperatura dell’aria negli ambienti a 19 gradi per gli edifici non rientranti nella categoria E.8 di cui al Dpr n.412/1993 (vale a dire gli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali) e a 17 gradi per gli edifici rientranti nella categoria E.8, con esclusione degli impianti installati negli edifici adibiti ad ospedali, cliniche o case di cura, ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, e ad asili o scuole.

Autore del Post

Andrea Pardini

Amministratore Fondatore e Developer. Ragioniere, Perito Commerciale e Programmatore Informatico, con la passione per Meteorologia e la Scienza in generale. Attualmente Developer, Marketing e Social Media Manager presso una Concessionaria. Si occupa: del mantenimento della strumentazione e del portale web, stesura di articoli. Partecipa ai progetti: Archivio Eventi Meteo e Tornado in Italia.