Proiezione Climatica = Previsione Meteorologica?

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Ogni stagione ma in particolare in Inverno escono “i soliti siti”, e molto spesso ripresi da qualche giornale, che commettono l’errore di accoppiare una proiezione climatica ad una previsione meteorologica e inventandosi di sana pianta configurazioni ancora non elaborate da alcun modello.

Questo, a mio parere, è un insulso modo di fare che crea una grossa confusione nel lettore medio. Il quale si ritrova a leggere titoli privi di ogni fondamento scientifico come: inverno gelido e nevoso. Articoli che creano una aspettativa delusa che portano il lettore ad affermazioni del tipo: “Non si conosce il tempo tra dieci giorni e si pretende di prevederlo a un mese…”, “non ci azzeccano mai!“.

Il Meteorologo Andrea Corigliano ci spiega come bisogna trattarle le proiezioni stagionali.

Le proiezioni stagionali non vanno demonizzate, ma bisogna trattarle con una delicatezza estrema soppesando con il bilancino le parole usate nel presentarle e avendo ben chiari quali sono i confini entro i quali è possibile muoversi anche perché, non dimentichiamocelo mai, stiamo pur sempre parlando di un prodotto sperimentale: la regola fondamentale è quella di ricordarsi sempre che non stiamo trattando una previsione meteorologica che può valere per esempio per l’Italia, ma stiamo discutendo quale potrebbe essere l’Anomalia Media di un parametro atmosferico a vasta scala, come per esempio su un continente.

Per chiarire meglio, discutiamo il caso di una previsione stagionale relativa all’anomalia di temperatura: in figura 1 riportiamo un’ipotetica proiezione per un ipotetico mese invernale.

Che cosa possiamo dire? Possiamo semplicemente affermare che, secondo quel modello climatico, esiste una data probabilità (del 20, del 30 o del 40%) che le temperature sull’Europa centro-orientale e su parte del Mediterraneo centrale possano essere mediamente al di sotto dei valori climatologici di tot gradi.

Detto questo, ho l’obbligo di fermarmi perché non posso aggiungere altro che sia supportato da robuste cognizioni scientifiche.

Spesso, invece, si osa e si va avanti e quindi sopra questa proiezione climatica si ricama la ghiotta configurazione sinottica (ghiotta per i click che ne conseguono) che si ritiene volontariamente possa essere l’unica responsabile di quell’anomalia, come illustrato in figura 2: così nascono i titoli che parlano di un inverno gelido e nevoso, conditi con quel pizzico di toni apocalittici che non guastano mai per destare meraviglia e invogliare alla lettura dell’articolo per fare cassa.

Come va invece interpretata l’anomalia di temperatura prevista dal modello climatico?

Ammesso e non concesso che la proiezione sia corretta (ricordiamoci sempre che è associata sempre ad una probabilità, che questa probabilità non è mai elevata e che quindi la proiezione va presa CON LE MOLLE), quel valore è da intendere come una media mensile dello scarto rispetto ai valori climatologici che ci aspetterebbero in quel mese.

Se ora per esempio guardiamo all’area avente scarto di 0/-1 °C, ciò significherebbe che su tali zone la temperatura potrebbe oscillare tra i valori normali del periodo o portarsi al di sotto di questi di 1 °C.

Ammesso e non concesso ancora una volta che la proiezione sia corretta, diventerebbe ora compito della dinamica atmosferica che muove le masse d’aria (quindi delle previsioni meteorologiche e dei modelli meteorologici) incastrare nel corso del mese le figure bariche in modo tale che il risultato medio finale sia quel valore medio di anomalia termica, costruita in base al complesso avvicendamento tra masse d’aria anche diverse, in cui il segnale impresso da quelle fredde dovrebbe essere più robusto.

Vi pongo ora una domanda: quante possono essere le possibili combinazioni affinché questo complesso avvicendamento di masse d’aria porti l’anomalia di temperatura a essere compresa tra 0 e -1 °C?

Sono tantissime, non sono assolutamente prevedibili a un mese ed oltre di distanza per il noto problema della predicibilità dell’atmosfera e, soprattutto, non necessariamente coinvolgono irruzioni in arrivo dalla Siberia perché queste, a dirla tutta, sono proprio le meno probabili. Facciamo attenzione quindi a quando leggiamo certe previsioni!

Tratto da Meteorologia di Andrea Corigliano

Autore del Post

Andrea Pardini

Amministratore Fondatore e Developer. Ragioniere, Perito Commerciale e Programmatore Informatico, con la passione per Meteorologia e la Scienza in generale. Attualmente Developer, Marketing e Social Media Manager presso una Concessionaria. Si occupa: del mantenimento della strumentazione e del portale web, stesura di articoli. Partecipa ai progetti: Archivio Eventi Meteo e Tornado in Italia.