Tornado Mesociclonico

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I tornado mesociclonici, che si formano sotto alla base di una supercella, sono quelli potenzialmente più intensi e devastanti (I tornado non mesociclonici, infatti, al massimo raggiugono il grado F2 della scala Fujita).

Si formano, in genere, a partire da un mesociclone “maturo” o in decadimento, prossimo all’occlusione.

Un mesociclone occluso è un mesociclone il cui l’RFD – la corrente discendente più secca che scende a sud ovest del meso – ha completamente avvolto la circolazione caldo-umida, interrompendo dunque l’inflow che lo alimenta.

Foto di Alessandro Piazza

Si pensa che l’RFD abbia un ruolo fondamentale nella formazione di un tornado mesociclonico, infatti, l’otflow di RFD spostandosi e invadendo la zona dell’inflow, genera un’area con rotazione su un asse orizzontale che viene raddrizzato e “assorbito” dal mesociclone con un aumento di probabilità di formazione di un tornado.

Questa azione dell’RFD causa quindi un aumento di vorticità nei bassi strati sotto al mesociclone.

Al radar si ha la formazione del caratteristico “eco ad uncino” proprio quando l’rfd incomincia ad essere risucchiato nel meso avvolgendosi intorno all’inflow (IMPORTANTE: l’eco ad uncino non si forma a causa del tornado, ma per il motivo appena spiegato, cosa che in alcuni casi può portare alla formazione del tornado).

Quando avviene l’occlusione, si può notare la formazione della”clear slot”, una zona di cielo più chiara, sintomo dell’intrusione dei venti secchi di RFD (ben visibile nella foto allegata).

Le caratteristiche fondamentali per la formazione di una supercella in grado di sviluppare un tornado sono:

  • Shear verticale del vento, in questo caso è favorevole alla formazione di supercelle quando il vento aumenta di intensità col salire di quota, e con l’aumentare di quota il vento proviene da una direzione spostata in senso orario.
  • Elevato CAPE, energia potenziale disponibile per la risalita di masse d’aria (convezione). Questa energia aumenta maggiore sono temperatura ed umidità al suolo e minore è la temperatura dell’aria fredda in quota.
  • Vento caldo umido che soffia verso il temporale (ad esempio Vento da sud est dall’Adriatico).

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Autore del Post

Andrea Pardini

Amministratore Fondatore e Developer. Ragioniere, Perito Commerciale e Programmatore Informatico, con la passione per Meteorologia e la Scienza in generale. Attualmente Developer, Marketing e Social Media Manager presso una Concessionaria. Si occupa: del mantenimento della strumentazione e del portale web, stesura di articoli. Partecipa ai progetti: Archivio Eventi Meteo e Tornado in Italia.

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