Come si forma e com’è fatto un Temporale

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Il temporale è uno degli eventi atmosferici estremi presenti in natura. È formato dal cumulonembo e dai fenomeni a esso associati, ossia vento, pioggia, grandine e fulmini.

Il cumulonembo è un’imponente nube a sviluppo verticale, da cui appunto prende origine il temporale, che contiene piccoli cristalli di ghiaccio in sospensione, i quali si caricano elettrostaticamente generando i fulmini.

La presenza dei fulmini è fondamentale per classificare una nube e la sua fenomenologia associata come “temporale”.

Un temporale per formarsi ha bisogno di umidità e di aria instabile, cioè di una massa d’aria che tende a salire verso l’alto.

Serve dunque una forzante che costringa l’aria calda e umida presente nei bassi strati a salire con moti convettivi.

Questo input può essere di diverso tipo:

  • Ingresso di aria più fredda o più secca in quota, che possiede caratteristiche fisiche molto diverse da quella preesistente e che quindi porta a imponenti moti convettivi per ristabilire l’equilibrio.
  • Forzante orografica, con l’aria calda e umida che incontra le pendici di una catena montuosa e viene quindi forzatamente sollevata.
  • Riscaldamento dal basso: il sole scalda l’aria presente vicino al suolo, che quindi per il fenomeno della convezione tende a salire (meccanismo di genesi dei cosiddetti “temporali di calore”).

In generale comunque si può dire che la nube temporalesca si forma sempre dall’incontro tra masse d’aria con temperatura e/o umidità diverse.

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Autore del Post

Redazione RMA

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