La Storia del Cambio dell’Ora

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Per raccontarvi la la Storia del Cambio dell’Ora, è necessario fare un salto nel passato e tornare alle società antiche, prima della diffusione degli orologi. In quegli anni l’organizzazione delle civiltà agricole non si basava su bioritmi fissi come nelle moderne civiltà industrializzate.

I contadini, che costituivano la grande maggioranza della popolazione, si alzavano sempre all’alba seguendone inconsciamente il progressivo anticipo in primavera o ritardo in autunno: nell’impero romano la cosiddetta ora prima era sempre quella che seguiva il sorgere del sole, indipendentemente dall’istante in cui questo evento astronomico si verificasse.

Nell’età contemporanea l’espediente dell’ora legale non fa che riprodurre almeno in parte questo antico spostamento dei bioritmi umani a seconda delle stagioni.

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Già nel 1784, Benjamin Franklin, l’inventore del parafulmine, pubblicò un’idea sul quotidiano francese Journal de Paris. In queste riflessioni, Franklin si poneva l’obbiettivo di risparmiare sulla spesa in candele ma, per la stravaganza delle proposte (come mettere un cannone in ogni via, che spari un colpo per svegliare gli abitanti), non trovarono seguito.

La Storia del Cambio dell'Ora

Sostanzialmente Franklin non propose di spostare il tempo, bensì di obbligare, esercitando varie forme di pressione (tassazione delle persiane, razionamento candele, divieto di circolazione notturna, ed una sveglia rumorosa all’alba), a forzare la popolazione ad alzarsi ad orari più mattinieri.

La proposta di spingere la popolazione ad alzarsi prima modificando il riferimento orario, origina da un lavoro dell’entomologo neozelandese George Vernon Hudson. Nel 1895, egli presentò un documento alla Società Filosofica di Wellington, proponendo uno spostamento in avanti degli orologi di due ore.

L’idea venne ripresa pochi anni dopo, dal costruttore britannico William Willett, e questa volta trovò terreno fertile nel quadro delle esigenze economiche provocate dalla Prima guerra mondiale: nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Molti paesi imitarono il Regno Unito in quanto in tempo di guerra il risparmio energetico era una priorità.

Dopo diversi tentativi, e un lungo periodo a orario unico dal 1940 al 1948, il cambio dell’ora viene stabilito per legge dal 1966. Ma è solo 30 anni dopo, nel 1996, che il passaggio da ora legale a ora solare viene adeguato alle regole europee. Si stabilisce che le lancette verranno spostate, come avviene oggi, l’ultima domenica di ottobre e quella di marzo. Una consuetudine che diventa legge solo nel 2010.

Autore del Post

Andrea Pardini

Amministratore Fondatore e Developer. Ragioniere, Perito Commerciale e Programmatore Informatico, con la passione per Meteorologia e la Scienza in generale. Attualmente Developer, Marketing e Social Media Manager presso una Concessionaria. Si occupa: del mantenimento della strumentazione e del portale web, stesura di articoli. Partecipa ai progetti: Archivio Eventi Meteo e Tornado in Italia.