Record di Ghiaccio Fuso e Incendi

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L’Ondata di caldo che ha interessato il Nord Europa in questi ultimi giorni di Luglio appena trascorsi, si è spostata e adesso sta portando i suoi effetti anche sulla Groenlandia.

I dati rilevati non sono molto buoni, la calotta glaciale si trova nel mezzo della stagione di scioglimento.

Secondo alcune stime, l’evento ha interessato l’87% della superficie della calotta glaciale, e si classificherebbe come il secondo più importante scioglimento da quando si rilevano i dati.

Il primo, record da non battere, risale a luglio dell’anno 2012, quando ben il 98% della superficie di ghiaccio è andata interessata dallo scioglimento.

Eventi del genere si sono verificati anche in passato, ma solo una manciata di volte negli ultimi 1.000 anni. I Cambiamenti Climatici, fanno sì che i tempi di ritorno di questi rari eventi si riducano drasticamente.

Cosa ne pensano i climatologi?

Secondo le stime dell’IPCC, se non verranno prese azioni a contrastare i cambiamenti climatici, eventi del genere diventeranno routine nel 2050, così come ondate di caldo come quelle vissute, saranno la norma. C’è inoltre da ricordare che la fusione totale della calotta artica implicherebbe un aumento di 7 metri del livello del mare.

Non solo meno ghiaccio, ma anche Incendi

Il ghiaccio se ne va, ma oltre a questa mancanza l’ondate di calore hanno favorito lo sviluppo d’incendi in Siberia, Scandinava, Alaska e nella stessa Groenlandia.

Immagine dal Satellite della NASA, con evidenziati i vari incendi che stanno interessando la Siberia

Eventi che oltre ad aver annientato la fauna e la flora locale, hanno rilasciato emissioni in atmosfera, stimate a circa 50 milioni di tonnellate di anidride carbonica nel solo mese di Giugno. Numeri impressionanti se pensiamo che equivalgono alle emissioni annuali della Svezia.

C’è inoltre da considerare che gli incendi artici, sono eventi piuttosto comuni nel periodo maggio e ottobre, tant’è che sono considerati come una caratteristica dell’ecosistema locale.

Tuttavia in questo caso, la loro intensità e la grossa area coinvolta sono nettamente anormali e favoriti dalle temperature anomale. Questo ha permesso la presenza di suoli nettamente più asciutti e favorevoli alla propagazione degli incendi.

Per Approfondire Vedi anche → Monitoraggio Ghiacci

Autore del Post

Andrea Pardini

Amministratore Fondatore e Developer. Ragioniere, Perito Commerciale e Programmatore Informatico, con la passione per Meteorologia e la Scienza in generale. Attualmente Developer, Marketing e Social Media Manager presso una Concessionaria. Si occupa: del mantenimento della strumentazione e del portale web, stesura di articoli. Partecipa ai progetti: Archivio Eventi Meteo e Tornado in Italia.