I cambiamenti climatici non fanno sconti a nessuno, nemmeno all’ultimo ghiacciaio con “residenza” in Provincia di Bergamo.
Il ghiacciaio del Gleno ( detto anche ghiacciaio del Trobio ) si trova sulle Alpi Orobie, l’unico rimasto quasi in vita sul versante bergamasco e con riferimento al fiume Serio.
![Fonte maxpiantoni.it](https://www.retemeteoamatori.it/blog/wp-content/uploads/2022/03/2022-03-27-2.png)
E’ formato da tre apparati glaciali che congiungono tre vette, poste tra i 2828 e i 2882 metri di quota.
L’attuale estensione del ghiacciaio si aggira attorno ai 10 ettari, bisogna risalire almeno ad una trentina di anni per avere un’estensione maggiore.
![](https://www.retemeteoamatori.it/blog/wp-content/uploads/2022/03/2022-03-27-3.png)
Un tempo il ghiacciaio si spingeva fino ai 2300 metri di altitudine, tra il 1600-1700 il ghiacciaio raggiunse la massima estensione grazie alla piccola glaciazione in atto quel periodo.
Nel 1924 lo Sci/Cai Bergamo organizzarono la Coppa del Barbellino, una delle prime gare di discesa libera in Italia.
Nel 2014 grazie alle intense nevicate invernali e primaverili ritornò a vivere, ma anche grazie ad una stagione estiva fresca e perturbata.
Dagli ultimi rilievi eseguiti in questi giorni è emerso che le condizioni del ghiacciaio sono pessime: rispetto allo scorso anno il fronte è arretrato almeno di una decina di metri, mentre lo spessore è diminuito di due metri.
Ormai il ghiacciaio del Gleno ha intrapreso il “viaggio” del non ritorno, e chissà quanti come lui sono nelle sono nelle stesse pessime condizioni. Ma tra il Covid e la crisi mondiale, non si parla più di cambiamenti climatici.
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