Il ruolo della Corsica nella meteorologia dell’Italia centrale

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Come voi tutti saprete il bacino del mar Mediterraneo è molto complesso a livello meteorologico; le masse d’aria che giungono dall’Oceano Atlantico, dal Nord-Est europeo o anche dai settori africani trovano molti ostacoli orografici che creano non pochi problemi nella stesura delle previsioni del tempo, specie a livello modellistico.

Per questo motivo l’interazione fra atmosfera e litosfera meriterebbe un articolo ben più ampio, e oggi ci limiteremo soltanto a descrivere il ruolo della Corsica nei peggioramenti del tempo di matrice atlantica, che per l’Italia centrale diventa più che determinante.

I fronti freddi che scivolano dall’Oceano Atlantico producono spesso l’isolamento di una depressione sul Golfo del Leone.

Questa permette l’instaurazione di correnti sud-occidentali dalla Costa Azzurra verso Est, che diventano sempre più marcate via via che la depressione si sposta verso Oriente.

Se fino al ponente ligure le correnti non trovano ostacoli, a un certo punto la situazione si complica in corrispondenza del blocco sardo-corso.

Le correnti cambiano così le varie traiettorie, e il futuro di quelle masse d’aria diventa sempre di più un’incognita.

La Corsica in particolare crea un’ombra pluviometrica importante sulla Toscana meridionale, tanto che la piovosità media di alcune aree del grossetano è di appena 600 mm, esattamente la metà di alcune aree della Toscana settentrionale, che superano i 1200 mm annuali anche in pianura.

Però è a questo punto che giunge il ruolo più interessante della Corsica, come si evince dalla prossima immagine:

Vedete? La Corsica non solo tiene in “ombra pluviometrica” la Toscana meridionale, ma spezza lo stesso libeccio che lungo una linea invisibile crea una convergenza di venti al suolo più a Est, responsabile della formazione di sistemi temporaleschi lineari, spesso di difficile lettura modellistica, che muovono dal senese, all’aretino, fino all’Umbria e alle Marche.

In alcune situazioni questi sistemi temporaleschi possono anche essere di carattere stazionario, apportando accumuli di pioggia anche superiori ai 300 mm in 12 h.

A volte, invece, questi sistemi temporaleschi restano attivi fino al Lazio e all’Abruzzo, nel loro lento movimento verso Oriente.

E’ chiaro che oltre a questo è opportuno fare un’analisi tecnica locale, perchè nel suo insieme ogni configurazione meteorologica è a se stante.

La Corsica spiega molti caratteri peculiari della distribuzione pluviometrica dell’Italia centrale, ma non dobbiamo mai escludere il contributo dei modelli meteorologici.

Spero di aver suscitato il vostro interesse e di essere stato chiaro, in futuro potremmo pensare ad ulteriori analisi orografiche collegate alla meteorologia.

Autore del Post

Daniel Gialdini

Geologo, Osservatore e Moderatore. Laureato in scienze e tecnologie geologiche. Nutre una grande passione verso le scienze matematiche, fisiche e naturali. Si occupa dei report meteorologici relativi alla Regione Toscana e alla stesura di articoli scientifici relativi alle scienze geologiche.