Tornado di Venezia 11 Settembre 1970

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L’11 Settembre ricorre un tragico anniversario per molti veneziani e padovani. La sera di quel giorno dell’anno 1970, un violento Tornado, classificato poi come F4 (Scala Fujita), si sviluppò dai Colli Euganei spostandosi successivamente verso la Laguna Veneta.

Il Tornado portò molti danni, scoperchiò tetti, sradicò alberi oltre a danni incalcolabili per le infrastrutture. Il suo passaggio causò anche la morte di 36 persone e circa 500 feriti. Tra le vittime 20 persone, persero la vita a seguito dell’affondamento della Motonave su cui si trovavano in laguna.

Il Percorso del Tornado

Ricostruzione del percorso fatto dal tornado - Rete Meteo Amatori
Ricostruzione del percorso fatto dal tornado – Rete Meteo Amatori

Ricostruiamo quei momenti.. erano le 20:45 nella zona di Teòlo comune della provincia di Padova, il vortice prese forma e puntò verso Est, interessando nei minuti successivi, i comuni di: Padova, Albignasego, Ponte S. Nicolò, Abano, Selvazzano. I danni ammontarono a circa 2,5 miliardi delle vecchie lire e si registrò la prima vittima.

Alle ore 21:15 il vortice raggiunse il veneziano colpendo Tombelle, Calta, Fossò. Anche qui vi furono danni e maggiori rispetto al padovano. Si registrarono alcuni feriti, 30 case scoperchiate e una decina completamente distrutte.

Alle 21.25 il tornado aveva già raggiunto Camponogara e si approssimava ad interessare Giare di Mira. Qui si registrarono altre abitazioni circa un centinaio gravemente danneggiate.

Il Tornado si spostò poi a Fusina, dove rase al suolo l’omonimo campeggio e abbatté numerosi alberi danneggiando anche diverse linee elettriche.

Alle 21.35 il vortice colpì la Motonave Aquileia, un mezzo di 400 tonnellate di stazza. Investito dai forti venti subì molti danni alla struttura e si capovolse su un fianco. L’acqua inizio ad entrare e 21 delle cinquanta persone presenti a bordo, non ci fu nulla da fare, morirono intrappolati nello scafo e/o annegarono successivamente all’affondamento del mezzo.

Alle 21.37 il vortice torna sulla terra ferma facendo landfall sull’Isola di Sant’Elena. Qui distrusse la pineta e danneggiò alcune abitazioni.

In quella zona si trovava anche l’Osservatorio Metereologico, che subì diversi danni tuttavia alcuni strumenti riuscirono a testimoniare la straordinaria potenza del vortice. L’anemometro, strumento che misura la velocità del vento, andò fuori scala registrando raffiche superiori ai 220km/h.

Il tornado proseguì poi per S. Nicolò del Lido fino a raggiungere Caì Savio, dove distrusse un campeggio che stava ospitando circa 300 persone.

Foto e Video dell’evento

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Autore del Post

Andrea Pardini

Amministratore Fondatore e Developer. Ragioniere, Perito Commerciale e Programmatore Informatico, con la passione per Meteorologia e la Scienza in generale. Attualmente Developer, Marketing e Social Media Manager presso una Concessionaria. Si occupa: del mantenimento della strumentazione e del portale web, stesura di articoli. Partecipa ai progetti: Archivio Eventi Meteo e Tornado in Italia.