Ambiente: un terzo della frutta in Europa è contaminata da pesticidi

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E’ quanto emerge dal report del “Pesticide Action Network Europe” (PAN), che ha refertato ben 100mila campioni da cui ne è uscito un quadro sanitario molto preoccupante.

Nei campioni di frutta e verdura analizzati sono stati trovati residui di sostanze molto dannose per la Salute nella percentuale del 29%, pesticidi che dovrebbero essere vietati già dal lontano 2011.

Un dato allarmante che va in controtendenza ai risultati positivi (?) e rassicuranti pubblicati dagli Stati membri e dalla stessa UE nei mesi scorsi, dichiarando un uso minore di pesticidi che sono la causa di gravi patologie tra cui malattie cardiache e forme di cancro.

Traducendo i dati in numeri, possiamo evidenziare come tra la frutta più contaminata risulti: le more con il 51%, le Pesche con il 45%, le Ciliege con il 35%, le Fragole con il 38% e le Albicocche con il 35%.

Foto tratta da Ansa

Dati maggiormente preoccupanti sono quelli provenienti dalla verdura, dove ad esempio nel sedano i livelli sono al 50%, mentre nel Cavolo Riccio intorno al 31% e nel Sedano Rapa sul 45%.

Negli ultimi 10 anni la qualità delle frutta e verdura è sensibilmente peggiorata, a causa della presenza di residui di pesticidi identificati tra i più pericolosi. Tra il 2011 e il 2019 il tasso di contaminazione dei pesticidi è aumentato in media del 53% , solo per le ciliegie è passato dal 22 al 50%.

Nei test commissionati da Pesticide Action Network Europe sono stati trovati ben 10 differenti pesticidi, tra cui il fludioxonil, un fungicida sospettato di avere effetti devastanti sul sistema endocrino.

Nella black list del periodo 20112019 ( ovvero i Paesi in cui nei loro prodotti sono presenti più contaminazioni) troviamo il Belgio con oltre il 50% di campioni contaminati, poi i Paesi Bassi ( 49%), Germania con il 39% e la Francia con il 34%.

La Commissione Europea sostiene che…

l’uso di pesticidi pericolosi è diminuito del 12% nel 2019 rispetto al periodo 2015-17 e propone un ulteriore taglio del 50% entro il 2030. “La presenza di tracce di sostanze non significa che il cibo non sia sicuro.  Si è in attesa di una riforma sui pesticidi, che potrebbero contenere nuovi obiettivi per la riduzione di questi.

Ma quella che ci preoccupa è la grande differenza di dati tra la Ue e la Pesticide Action Network Europe, nonostante la prima rimarchi che..

il rischio per i consumatori sia inferiore alla soglia e quindi non è un fattore di rischio.

Come ha rimarcato una Onlus Ambientale: ci voglio far mangiare frutta e verdura, ma non pensando alla nostra Salute.

La legge UE sui pesticidi che doveva essere pubblicata per Marzo è stata rinviata al 22 Giugno, visto la crisi ucraina e i diversi timori sulla sicurezza alimentare.

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Autore del Post

Redazione RMA

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