Prima di affrontare le nozioni utili per non rischiare la propria incolumità durante un maremoto, cerchiamo di capire di cosa si tratta:
Il maremoto, in giapponese definito tsunami è una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua. In mare aperto le onde si propagano molto velocemente percorrendo grandi distanze, con altezze quasi impercettibili (anche inferiori al metro), ma con lunghezze d’onda (distanza tra un’onda e la successiva) che possono raggiungere alcune decine di chilometri. Avvicinandosi alla costa, la velocità dell’onda diminuisce mentre la sua altezza aumenta rapidamente, anche di decine di metri. La prima onda può non essere la più grande e tra l’arrivo di un’onda e la successiva possono passare diversi minuti.
Tutte le coste del Mediterraneo sono a rischio maremoto, questo è dovuto dalla elevata sismicità e della presenza di numerosi vulcani attivi, emersi e sommersi.
Ripercorrendo la storia, possiamo ricavare documenti di decine di eventi del genere alcuni dei quali anche distruttivi. Volendo classificare le aree più interessate, troviamo le coste di: Sicilia orientale, Calabria, Puglia e l’arcipelago delle Eolie. Maremoti di modesta entità si sono avuti anche lungo le coste liguri, tirreniche e adriatiche.
C’è inoltre da considerare che le coste italiane possono essere raggiunte da maremoti generati in aree del Mediterraneo lontane dal nostro Paese.
Il maremoto si manifesta come un rapido innalzamento del livello del mare o come un vero e proprio muro d’acqua che si abbatte sulle coste, causando un’inondazione. A volte si osserva un iniziale e improvviso ritiro del mare, che lascia in secco i porti e le spiagge.
Le onde di maremoto hanno molta più forza rispetto alle mareggiate e sono in grado di spingersi nell’entroterra anche per diverse centinaia di metri (addirittura chilometri, se la costa è molto bassa), trascinando tutto ciò che trovano lungo il percorso: veicoli, barche, alberi, serbatoi e altri materiali, che ne accrescono il potenziale distruttivo.
Se sei in spiaggia o in una zona costiera e ricevi un messaggio di allerta che indica il possibile arrivo di un’onda di maremoto, oppure riconosci almeno uno di questi fenomeni:
Allontanati e raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata (per esempio una collina o i piani alti di un edificio). Avverti le persone intorno a te del pericolo imminente.
Corri seguendo la via di fuga più rapida. Non usare l’automobile, potrebbe diventare una trappola.
Se sei in mare potresti non accorgerti dei fenomeni che accompagnano l’arrivo di un maremoto, per questo è importante ascoltare sempre i comunicati radio.
Se sei in barca e hai avuto notizia di un terremoto sulla costa o in mare, portati al largo.
Se sei in porto abbandona la barca e mettiti al sicuro in un posto elevato.
Rimani nell’area che hai raggiunto e cerca di dissuadere chi vuole tornare verso la costa: alla prima onda potrebbero seguirne altre più pericolose. Assicurati delle condizioni di salute delle persone intorno a te e, se possibile, presta i primi soccorsi.
Segui le indicazioni delle autorità per capire quando lasciare il luogo in cui ti trovi e cosa fare.
Usa il telefono solo per reale necessità.
Non bere acqua del rubinetto.
Non mangiare cibi che siano venuti a contatto con l’acqua e con i materiali trasportati dal maremoto: potrebbero essere contaminati.
Se la tua abitazione è stata interessata dal maremoto, non rientrare prima di essere autorizzato.
Il maremoto può essere generato da un terremoto o da attività vulcanica: informati, quindi, anche su cosa fare in caso di terremoto o eruzione.
Fonte Io Non Rischio
Questo post è stato modificato il 5 Novembre 2020 12:51
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