Il TLC che il 29 gennaio 2004 portò la neve fra Umbria e Toscana

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Siamo quindi abituati ad osservare vortici così “netti” e distinti in estate o in autunno, quando l’intenso soleggiamento e l’elevata temperatura dei mari sono in grado di dare innesco ai moti verticali più forti.

Con il passare delle ore la pressione inevitabilmente è salita, sia per l’azione dei rilievi dell’Appennino, sia per l’allontanamento del centro della perturbazione dal mare; ma nel lasso di tempo in cui la depressione, ormai colmata, avrà abbandonato l’Italia dirigendosi verso i Balcani via Adriatico centro-meridionale si saranno già verificate nevicate copiose su gran parte dell’Italia centrale, in particolare fra le province di Perugia e Arezzo, fino in pianura.

Non vennero risparmiate dai fenomeni nevosi anche Prato e Pistoia. La depressione si spostò sulla Grecia già per il pomeriggio del 30 Gennaio.

Questo passaggio di aria gelida in quota ha quindi portato effetti limitati dal punto di vista temporale, ma si aggiunge ad un quadro invernale certamente non deludente.

Ricordiamo, a tal proposito, la siccità che ha colpito l’Italia nell’estate precedente: l’estate 2003!

Autore del Post

Daniel Gialdini

Geologo, Osservatore e Moderatore. Laureato in scienze e tecnologie geologiche. Nutre una grande passione verso le scienze matematiche, fisiche e naturali. Si occupa dei report meteorologici relativi alla Regione Toscana e alla stesura di articoli scientifici relativi alle scienze geologiche.

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